4 Maggio 2020
Intervista a Galleria Continua
1.Nella mostra d’arte contemporanea “Fantastic Utopias” sono raccolte le opere di 15 artisti internazionali: quale è il filo conduttore che lega artisti e opere?
Le opere di questi artisti testimoniano il potere taumaturgico dell’arte: agiscono sul nostro sguardo dandoci la possibilità di immaginare una realtà migliore e di proiettarci in mondi alternativi, lontani dalla verosimiglianza del quotidiano.
2. Come nasce la collaborazione con Terre Borromeo e quali sono i valori comuni che avete percepito più vicini e forti in questa partnership?
La collaborazione con la proprietà dei Principi Vitaliano e Marina Borromeo è nata grazie all’incontro organizzato da una carissima amica di Galleria Continua e grande amante dell’arte, nella persona di Maria Grazia Longoni.
Nel luglio scorso Maria Grazia ci propose la possibilità di realizzare una mostra di un nostro nucleo di artisti presso le sale dell’Ala Scaligera all’interno della meravigliosa Rocca di Angera. La mostra sarebbe stata il terzo appuntamento a seguito delle due precedenti edizioni con Galleria Minini e Galleria Lia Rumma.
Fin da subito non abbiamo esitato ad accettare la bellissima proposta coinvolgendo nel progetto Ilaria Bonacossa come curatrice dell’evento, da lì a poco si è dipanato ed ha preso vita l’intero itinerario.
3. La mostra “Fantastic Utopias” è allestita nell’Ala Scaligera della Rocca di Angera. Tra il 2015 e il 2017 l’intera ala è stata sottoposta a un attento restauro conservativo. Oggi è uno spazio dedicato ad esposizioni di arte contemporanea nell’ambito di un progetto culturale promosso dai Principi Vitaliano e Marina Borromeo Arese, per i quali “la passione per il bello e l’innovazione culturale è l’impegno verso le generazioni future”.
A questo proposito, cosa ne pensate? Che ruolo riveste o può avere l’arte contemporanea per i più giovani?
L’arte, così come altre discipline (la musica, la scrittura, la recitazione) è un linguaggio creato dall’uomo per potersi esprimere e trasmettere sensazioni, emozioni, pensieri altrimenti inarrivabili. Quello che abbiamo tentato di fare sin dai nostri esordi, nel 1990, a San Gimignano e anche dopo nelle altre città dove abbiamo operato, è stato cercare di creare legami fra contesti diversi o ritenuti diversi: tra arte antica e contemporanea, tra città e campagna.
Abbiamo cercato di stabilire connessioni tra paesi, di fare incontrare tradizioni e culture, ci siamo avventurati alla scoperta di luoghi espositivi non usuali, talvolta dimenticati. In questo senso ci sentiamo molto in sintonia con Rocca di Angera, un luogo di straordinaria bellezza che investe nella conservazione e la tutela del territorio per condividere con i suoi visitatori un patrimonio storico, culturale e ambientale unico al mondo.
Una visita permette di imbattersi nell’imponente Rocca e negli affreschi che ne decorano le sale, nel Museo del Bambole e del Giocattolo che raccoglie una delle collezioni più importanti e variegate d’Europa ed ancora nel Giardino Medioevale dove i fiori e le pianete officinali scandiscono il ciclo delle stagioni, fino ad arrivare all’Ala Scaligera dove mostre di arte contemporanea ti aprono a nuovi paesaggi visivi e mentali. Per i giovani tutto questo può essere un modo per fare scoperte inaspettate.
4. La vostra presenza in Cina, in Francia e a Cuba vi permette di avere una visione globale sull’arte contemporanea. Quali sono le differenze nel modo di viverla e realizzarla in Italia, in Europa e nel resto del mondo dal vostro punto di vista?
Esiste un linguaggio universale dell’arte, che tutti gli uomini, da Oriente a Occidente, conoscono, che prende forma e visibilità attraverso la ricerca artistica. Questa lingua lega passato, presente e futuro, per mezzo di un sentimento insito in tutti gli uomini di tutti i tempi di ogni luogo.
Il linguaggio universale dell’arte parla con il cuore e si rivolge al cuore. L’arte ha il potere di costruire ponti meravigliosi: i progetti che portiamo avanti nelle nostre sedi all’estero attivano dinamiche che ogni volta ci sorprendono e ci stimolano a proseguire.
Nel 2004 siamo stati la prima galleria straniera ad aprire in Cina con un programma internazionale e abbiamo instaurato un rapporto solido con la comunità culturale cinese e non solo. Quando siamo arrivati il distretto 798 era una fabbrica in disuso, oggi è una realtà dinamica, punto di riferimento sia per la cultura urbana di Pechino sia per i visitatori stranieri.
Il popolo cubano ci ha accolti con entusiasmo e generosità mettendo in moto un circuito virtuoso di reciproco arricchimento culturale. Aguila de Oro, il cinema nel quartiere cinese de L’Avana dove ha sede Continua, è un crocevia di incontri, è uno spazio di vita non solo di arte. La difficoltà a reperire materiali e le infinite complicazioni logistiche rendono spesso difficile la realizzazione di mostre e di eventi ma ogni volta è una sfida che, insieme agli artisti e a tutte le persone che ci affiancano in questo lavoro, affrontiamo con entusiasmo e passione.
5. Nel 2020 avete festeggiato i trent’anni di Galleria Continua aprendo una nuova sede a Roma. Un traguardo importante con cui avete preannunciato anche nuove iniziative didattiche e culturali. Anche la Rocca di Angera dedica a bambini e ragazzi un programma di attività educative e ludiche.
Quali sono gli elementi più efficaci secondo voi per avvicinare i giovani e più piccoli alla cultura e all’arte contemporanea?
Per i più piccoli, mettere a disposizione spazi adeguati in cui sperimentare ed esprimere la loro creatività, ad esempio laboratori che favoriscono gli scambi e gli incontri. Riteniamo che l’apprendimento permanente, come processo creativo e sociale, possa acquisire un impatto particolarmente importante quando viene promosso da musei e gallerie.
Il confronto con l’arte contemporanea e con le sue tematiche offre stimolanti possibilità di lavoro con i giovani, aiutandoli a comprendere la società e la cultura contemporanea promuovendo forme di cittadinanza attiva e di dialogo interculturale. E’ importante investire in progetti a lungo termine per stabilire un rapporto di fiducia e un linguaggio comune sia tra le diverse istituzioni, sia tra gli operatori e i giovani coinvolti. Le potenzialità delle nuove tecnologie, da internet ai social network, sono linguaggi e modalità da sfruttare perché sono in grado di attrarre i giovani aiutandoci a stabilire con loro un dialogo.
6. Da quali motivazioni nasce la scelta controcorrente di mantenere la sede di Galleria Continua in un piccolo centro della Toscana, lontano dalle grandi metropoli nonostante il percorso che vi ha portato in tutto il mondo?
San Gimignano è la base che ci ha permesso di crescere, che ci ha nutriti grazie alla qualità e alla capacità di ridefinizione del paesaggio fortemente connotato dall’arte.
Il nostro nome, Continua, è connesso a ciò che l’arte ha generato come luogo di vita in un tempo relativamente remoto, ma ancora così vivo ai nostri e agli occhi di molti altri, tanto da ispirarci, anche oggi, nella ricerca del potenziale che l’arte può esprime; qui e altrove.